IL BLOG DI SILVIO TEDESCHI

martedì 27 aprile 2021

VA TUTTO BENE

 Giornali, TV, social, si ostinano a farci vedere gli italiani in crociera, al mare, in vacanza, al cinema, al teatro, apertivo, a cena fuori ma dimenticano quanti hanno perso il lavoro, quanti hanno perso tutti e tutto e magari la sera vanno a dormire direttamente perché non hanno da mangiare nemmeno un pezzo di pane vecchio di una settimana. Continuate pure a illudere chi abbocca alle vostre fesserie, fate pure, tanto il vostro è solo spettacolo, voi siete abituati a vendere solo fumo.

martedì 20 aprile 2021

TROVATEVI UNA DISCARICA

Ebbene si, forse per i roccaseccani sta per finire un periodo lungo 30 anni, un periodo di merda. Scusate il termine ma è cosi, per 30 anni, abbiamo pulito il culo, all'intera provincia di Frosinone e molto spesso anche a Roma Capitale, nessuno voleva la monnezza in casa e allora, facile, portiamola a Roccasecca, un paesino di non più di ottomila anime. Per anni siamo stati presi per i fondelli da tutti con la scusa della " provvisorietà ", per anni, molti politici, locali, provinciali, regionali e nazionali, si sono costruiti una carriera, facendoci credere di essere i difensori di questo territorio, monnezza anche loro. Ora, forse, meglio usare sempre il condizionale in queste circostanze, sembra che, si veda finalmente la luce, siamo quasi fuori dal tunnel. Forse è la volta buona e grazie alle tante iniziative intraprese dal giovane Sindaco Sacco, si è interrotto un ciclo vizioso che da anni, sembrava essere come una sorta di muro granitico difficile da scalfire. Di tutto si parlava tranne che di riconsegnare a Roccasecca, un ambiente più pulito e sicuro. Da una parte c'è da comprendere l'atteggiamento di tanti, nessuno vuole la monnezza davanti casa e finché c'è il fesso che se la prende chiunque avrebbe fatto finta di nulla. Voglio comprendere anche l'atteggiamento di tanti Sindaci che pur di sventare il pericolo di vedere indicare il proprio territorio come discarica alternativa, lo avrebbero fatto ma la monnezza, la produciamo tutti e come tale deve essere smaltita. Certo viene da ridere sapere che Comuni di grandi dimensioni non si siano mai posto il problema, tutti inizia e tutto finisce, prima o poi, doveva esaurirsi la discarica di Roccasecca, salvo che, qualcuno la volesse ampliare fino a occupare tutto il territorio pur di evitare di trasferirla altrove. Ci sarebbero riusciti, soprattutto i Sindaci e i politici locali si sarebbero venduti pure i coglioni pur di evitare di ospitare una discarica, come dire, che ci frega a noi delle problematiche di Roccasecca, basta che non tocchino il nostro territorio e invece no, adesso, uso ancora il condizionale perché non mi sembra vero, qualche amministratore o politico, inizia ad avere gli incubi. Dove verrà portata la monnezza, addirittura adesso si preoccupano tutti dell'emergenza rifiuti in Ciociaria. Intanto cari romani, vedete dove portare la vostra " merda" fatevi una discarica, per quanto riguarda la Ciociaria, cari Sindaci ora tocca a voi, vedetevela voi, noi abbiamo dato, trovate la soluzione e preparatevi a ricevere la monnezza cin tutti i suoi problemi, noi roccaseccani ci siamo rotti letteralmente i coglioni della vostra merda, adesso vogliamo vivere anche noi, vogliamo goderci il nostro territorio, vogliamo riconsegnare alla natura quello che gli è stato tolto e attenzione, dovrete riconsegnarci il territorio in una condizione ottimale, perché la natura non perdona, inutile nascondere la merda sotto la neve, si scioglie. Recita un proverbio danese " il disgelo rivela ciò che è stato nascosto dalla neve".

sabato 17 aprile 2021

LIBERI TUTTI


Ormai è chiaro, si respira aria di libertà, tutti aspettano il 26 di Aprile per tornare alla normalità. Inutile dire che il  Governo raccomanda prudenza, molti già saranno preparando i bagagli per  andare in vacanza. Non sono servite nemmeno durante le zone rosse, figuriamoci adesso, non appena saranno decretate le zone gialle, tutto tornerà come prima e sinceramente io, ci credo poco a questa finta libertà, se è vero che il virus corre ancora velocemente. Che fare? I mi farò i cazzi miei e continuerò ancora a stare lontano dai luighi di affollamento, farò esattamente quello che faccio adesso, evito di uscire il più possibile, mantengo le distanze e sarò prudente. Non vorrei tornare a ottobre di nuovo in Lockdown per colpa di quattro coglioni irresponsabili.

venerdì 16 aprile 2021

SI RIAPRE TUTTO

Stando alle dichiarazioni del Premier Draghi, dal 26 Aprile, l'Italia inizia a rialzare la testa, si tornerà alle zone gialle, il virus di colpo, ha frenato la sua diffusione, l'indice di contagio è abbondantemente sotto il valore 1. Nonostante i quasi 500 morti al giorno durante un finto Lockdown,  di colpo si scopre che il vurus non fa più paura. Arriva la bella stagione ed è ovvio che sarà difficile tenere a bada quelli che vogliono andare al mare, in vacanza, i ristodipendenti, i pizzadipendenti, happyhourdipendenti, movidadipendenti, insomma tenere a bada tutti sarà difficile. Non è una resa ma mentre gli altri Capi di Stato frenano da noi si corre dietro il consenso e quindi, è normale che Draghi, quello che doveva essere il Premier decisionista è determinato sia finito per soccombere sotto le bordate di menefreghisti come Salvini e Meloni che se ne fottono dei morti e del virus e da un anno reclamano  la riapertura e sono contro le misure di ristrettezza. Ma quale pandemia, ma quale contagio, ma quali terapie intensive, ma quali morti, sembra quasi che tutto sia stato un gioco, a sentire il Centro Destra pare proprio che sia stata tutta una cazzata e finalmente si torna a vivere. Io di fronte ai dati attuali la penso come il Dott. Galli e non credo che tutto sia finito anzi penso che a Ottobre, finita la sceneggiata aperturista si tornerà a piangere. Per un pugno di voti, piangeremo altre vittime, chi ha paura del virus e ha vissuto tragedie familiari o chi come me, non ha potuto vedere il padre per lunghi mesi perché ospite di una RSA è tutto diverso. Abbiamo dovuto fare sacrifici e rinunce mentre altri, pensano a cazzeggiare. Speriamo bene, ma il ricordo di tante tragedie in questo anno non mi fanno stare tranquillo anzi, continuerò a vivere come se fossi in Lockdown e me ne frego. Ho trovato una mia dimensione e me ne sbatto delle cazzate di Salvini e Meloni, non ho proprio intenzione di tornare a vivere nel terrore non appena chiuderanno gli ultimi lidi, le ultime discoteche, gli ultimi ristoranti sul mate perché è arrivato l'autunno. Me ne frego delle cazzate dei politici e credo nella scienza, preferisco ascoltare i consigli dei medici, non vorrei avere il rimorso di aver contagiato o essere stato contagiato, sto bene per i fatti miei, prima o poi si tornerà a vivere ma solo quando la pandemia sarà andata via da sola e non per volontà di questa classe politica. 

lunedì 12 aprile 2021

La difesa che Buschini non ha avuto

 

di Monia Lauroni


Mauro Buschini aveva bisogno di una difesa d’ufficio e non l’ha avuta. Chiariamola subito: di una cosa puoi avere bisogno perché ti serve, o perché ti serve sapere che qualcuno di quel bisogno per te si faccia nuncio simbolico. Questo perché, la difesa d’ufficio non è solo figura procedurale incardinata nei codici del diritto, ma è anche specchio fedele della considerazione che hai saputo far germinare in petto a chi hai fatto ricco: di credito politico, di appeal partitico e di gadget di governo dove e quando governare era impossibile. E vedere che Mauro Buschini non ha fatto eccezione nel clichet misero di un’Italia che sta sempre livellata e avvoltoia fra l’alloro degli untuosi e la polvere dei ridacchianti non ha giovato. Che non abbia giovato alla Ciociaria qui poco conta, non ci cadiamo nel tranellone dell’opportunismo territoriale un tanto al chilo, ma che non abbia giovato all’etica dell’amicizia fa specie davvero. Perché noi siamo ancora talmente cretini da credere, o sperare, che la frequentazione di medesimi luoghi, la condivisione di medesimi ideali, il perseguimento di medesimi obiettivi, alla lunga, possa generare qualcosa di più di una semplice convergenza di interessi. Con la gente che frequenti a bottega comune ti ci confronti e ti ci misuri. Di certe persone impari e conoscerne le sfumature, i gusti a tavola, le piccole debolezze, le fisime di tifoseria, i sudori quando fa caldo, i timbri vocali dei familiari quando chiamano, i grandi sogni nel cassetto e i tic quando il mainstream non ti mette in tacca di mira. E forse i limiti di una certa, grassa e crassa parte del Partito Democratico stanno tutti qua. Stanno spalmati grevi sulla battigia vetrosa di una eterna vocazione all’harakiri, al tafazzismo ottuso di chi non ha altri nemici se non quelli al suo interno, i Dem-oni di una creatura che dal Lingotto ad oggi non ha ancora capito il distinguo fra pluralismo e ‘caciara’. La buona fede di Mauro Buschini stava tutta genuinamente servita nell’ingordo entusiasmo che metteva nelle sue risposte ogni volta che gli parlavi del correntismo Dem. Tu andavi infida e serpente a suggerirgli che forse più che un esercizio di sana dialettica era un totem di satrapismo impunito e lui a ribadire sereno che l’anima del partito era esattamente in quell’essere in disaccordo praticamente su tutto. Era un’anima complicata e bella che faceva il nido negli elettroni impazziti del diritto che ogni bocca aveva a dire la sua, nel genio mistico di una cosa bella perché collegiale, condominiale ma fatta di quattro grosse pareti comuni. E mentre difendeva il principio generale sano in paradigma, ma tarlato dai satrapi, esattamente negli stessi giorni e senza alcun sentore, iniziava a perire di veleno, che di certa strategia è arma prediletta. Blue on blue, lo chiamano in gergo militare, fuoco amico. Quel codice con cui un cristo in divisa avvisa quelli che hanno giurato alla stessa bandiera che gli stanno facendo fioccare bombe sulla testa, a volte per sbaglio, a volte perché per evitare di perdere una guerra devi giocarti una battaglia e la pelle di un generale. Questioni di bandierine e di mappe che non possono guardare al singolo. Perché non vengano a cantarci la canzone scema per cui Mauro Buschini è andato a soccombere a presunte responsabilità etiche che hanno trovato condensa sul suo solo capo e tratto nel suo solo pugno. E non ci vengano a dire che Buschini è vittima tutto sommato sacrificabile di una “pressione mediatica” che ha dato miccia alla sua scelta di tirarsi fuori e salvare il partito da embolo certo. La pressione mediatica è l’effetto, non la causa, e la pressione, come tutte le cose Dem buone o pessime che siano, era pressione interna. Basta vedere chi non lo ha difeso, sentitamente, tignosamente,  per capire di cosa e di chi è vittima Buschini. E’ vittima della calcolosi di un partito che ha scelto una nuova linea e l’ha imposta a chi dalla (prima) linea si era tirato indietro. Perché se vedi una frana e fai in tempo ad evitarla ti salvi la vita, ma se vedi una frana e fai in tempo a farci finire sotto qualcun altro ti salvi qualcosa che in politica stacca la vita di sei lunghezze: ti salvi la carriera.


domenica 11 aprile 2021

LA RIAPERTURA

 Ormai è un teatrino già visto, sono iniziate le pressioni per la riapertura delle attività in vista della bella stagione. Quelli che mi fanno più schifo, sino i politici che speculano sulla salute dei cittadini e pur di ottenere consenso se ne fregano delle migliaia di vittime del Covid. Ora tutti al fianco di chi chiede la riapertura, come se il virus fosse stato sconfitto, anche chi prima lo diceva dall'opposizione e ora siede al Governo, si, bisogna tornare alla normalità e se poi accadrà come la Sardegna? Dovevano vaccinare prima di tutto gli anziani e invece si sono vaccinati cani e porci, bisognava fare una campagna di vaccinazione ponderata e invece ancora contiamo, minimo, 300 morti al giorno. Con l'avvento dei Generali e il nuovo Premier, tutto doveva cambiare e invece, scusate il termine, non è cambiato proprio un cazzo. È un film già visto, si farà di tutto per tornare a una finta normalità e poi da metà Agosto si comincerà a parlare di quarta ondata in vista dell'autunno, già qualche virologo paventa il rischio e secondo me è tutto previsto. Cosa possiamo fare noi? Niente, assolutamente niente, siamo in mano a una classe politica, incapace, un manipolo di politici spregiudicati che pensano solo a garantirsi la poltrona, purtroppo nel periodo più brutto della storia, l'Italia si è ritrovata al Governo, una massa di inconcludenti tanto da doversi affidare a un ennesimo Premier Tecnico.