IL BLOG DI SILVIO TEDESCHI

sabato 16 maggio 2015

LA CIOCIARIA CHE VOGLIAMO

Chi ha una fede calcistica, non tradirà mai la sua squadra, tutti siamo nati con una squadra del cuore, per i giovanissimi, oggi l'offerta è sicuramente maggiore, perché crescono nuove realtà, chi all'epoca aveva poca scelta e sceglieva sempre le solite squadra, è ovvio che abbia fatto una scelta di campo, il calcio è l'unica, che si fa con il cuore e non per partito preso né come la politica. Nessuno rinuncerà in cuor suo a tifare per la propria squadra ma mi sia consentito dire che in queste ore, la mia fede è messa a dura prova dal mio essere attaccato alla mia terra alle mie origini. In queste ore si sta compiendo un miracolo calcistico, la mia provincia, la mia terra, da sempre sbeffeggiata, umiliata, inquinata, deindustrializzata, disoccupata da una classe politica incapace, e dalla prepotenza capitolina, resa cioè quasi, una colonia di Roma Capitale, si sta prendendo una bella rivincita, almeno dal punto di vista calcistico. L’unica risorsa e l’unico motivo di orgoglio di questa provincia, nonostante ne avessimo tante altre, è il calcio e il Presidente del Frosinone Calcio Maurizio Stirpe. Tramite il calcio la nostra provincia sta per raggiungere la massima serie, quella fatidica serie A che farà conoscere a definitivamente a tutti di che stoffa è fatta la Ciociaria, la laboriosità, la testardaggine, l’abnegazione, la vitalità di un popolo che nonostante tutto ancora è capace di rimboccarsi le maniche e dimostrare di essere all’altezza di reggere qualsiasi confronto. Tramite il calcio la Ciociaria sta trasmettendo un messaggio di coraggio alle nuove generazioni, chi ha sempre sottovalutato le potenzialità di questa terra, a chi in passato ha usato questa terra per fare affari, per arricchirsi, per costruirsi carriere politiche, sottraendo forse, tante energie che potevano essere ridistribuite a beneficio di tutta la provincia. E’ uno scatto d’orgoglio che deve riguardare tutti, non oso immaginare quale sarà il futuro calcistico del Frosinone, ma l’aver raggiunto oggi l’obiettivo principale per chiunque inizi una carriera calcistica, è motivo di soddisfazione e di orgoglio per tutti. Tutti, inutile nasconderlo, pensano già al giorno in cui Frosinone ospiterà la propria squadra del cuore, tutti vorrebbero esserci ma al tempo stesso preferirebbero evitare per non sentirsi a disagio, ma è lo sporto, quello sano, che deve insegnarci le regole della vita. Al cuore non si comanda, ma, dovremo essere sempre grati agli 11 leoni del Frosinone e alla Dirigenza, per aver regalato un sogno a tutta la Ciociaria, il sogno di aver dimostrato a tutti che si possono raggiungere mete insperate e nessuno al mondo è il più bravo in assoluto. La Ciociaria ha dimostrato che nonostante le avversità e i Baroni del calcio che a Roma pensano di gestire tutto, che certi sistemi si possono scardinare, si possono frantumare e mandare all’aria. La Ciociaria ha dimostrato che non c’è Lotito che tenga quando vuole dimostrare, di essere concreta. Mi auguro che anche in altri settori, il popolo ciociaro dimostri in futuro di non essere più succube di nessuno. Se vuole il popolo ciociaro, può camminare a testa alta. 

venerdì 1 maggio 2015

RAGAZZI, MA CON CHI CE L’AVETE?




Prendersela con il tricolore, con la vetrina di un commerciante che già di se, la mattina si alza con le palle girate perché, deve affrontare l’ennesima giornata d’incassi mediocri, ma deve comunque pagare le tasse, deve portare a casa un pezzo di pane, bruciare la macchina di un comune mortale, magari pagata a rate e dopo tanti sacrifici, distruggere la Città, per protestare contro il “ sistema “ contro “ la politica, il capitalismo” è semplicemente ridicolo, pazzesco, insignificante, deprimente e contro ogni logica. Gli strumenti per protestare sono altri, spesso vi vengono offerti, siccome, spesso, siete rincoglioniti, dimenticate facilmente e, dimenticando continuate a commettere errori. Uno per tutti? Il voto. Inutile dire che, molto spesso, viene dato “ a cazzo “ ossia viene sperperato e regalato magari all'ennesimo “ idolo “ costruito mediaticamente. Abboccate spesso alla moda del momento, vi fate prendere in giro, siete voi la linfa del furbetto di turno che v’illude e poi di dimentica. Le uova, le molotov, ve le dovreste tirare in faccia voi  per primi,  voi che continuate a credere alle illusioni, alle chiacchiere, alle cazzate dei vostri idoli politici. Storicamente le lotte di certi movimenti, sono sempre state ambigue come del resto anche quelle dei Sindacati. Protestavano contro chi, in teoria era dalla loro parte o che comunque aveva beneficiato dei loro voti. E allora di che cosa vogliamo parlare, con chi ve la volete prendere?  Non esiste ideologia nella lotta e nei movimenti di protesta di oggi? Bene, vuol dire che la situazione è sfuggita di mano, vuol dire che tra i giovani c’è apatia, avversione verso la politica, e allora che cazzo c’entrano la bandiera e la vetrina del negoziante.  Significa non aver capito un cazzo, significa solo, volersi prendere lo sfizio di rovinare e rompere i coglioni, se cosi fosse, fatelo a casa vostra, prendere a sassate i vetri delle vostre case, tiratevi uova in faccia o quantomeno le uova riservatele ai vostri rappresentanti, politici, sociali, sindacali, o comunque contro chi vi ha deluso. Non credo che, soprattutto i giovani di oggi, siano stati delusi dalla politica, gli strumenti li avete e li avete sempre avuti, il problema è che, come sempre non li avete sfruttati o forse perché, uno per uno se presi di petto, di fronte a una promessa di lavoro, vi siete chinati, avete ceduto, siete stati raccomandati o comunque siete in attesa di un favore. E’ bello fare gli spavaldi con i soldi in tasca o con il culo caldo, provatelo a chiedere ai ragazzi che quotidianamente lottano in silenzio per vedere realizzati i loro sogni, che sempre in silenzio, lavorano in nero o si spezzano la schiena per condurre una vita dignitosa, quelli sì, avrebbero diritto a protestare, ma non lo fanno, perché prima di spendere 1 euro per andare a fari un week end di guerriglia a Milano ci pensano mille volte, lo spendono magari per cose più utili. I maggiori idoli di Movimenti di protesta a partire dal 68 a oggi si godono super pensioni e nella loro vita, hanno soltanto scaldato le poltrone del Parlamento.