IL BLOG DI SILVIO TEDESCHI

domenica 24 gennaio 2016

LA MIA BANCA E' DIFFIDENTE



Non sono né un esperto né analista finanziario, non mi appassiona il mondo bancario in generale, non seguo le borse né m’interessa più di tanto sapere l’indice di Piazza Affari la mattina appena mi sveglio.  Seguendo la stampa e le TV, mi sembra che da qualche tempo a questa parte le banche italiane, da sempre sbandierate in Europa come le più solide, corrano seri rischi. Molte di esse sono sotto stretta osservazione degli organi di controllo Europei. Pare che una volta alzati i tappeti, sotto, oltre alla polvere, sia uscito di tutto, in pratica sarebbe tutto da buttare all'immondizia, crediti polverizzati. Ora vorrei dire, dove sono finiti coloro che per anni ci hanno detto che le banche italiane era la più seria e prima di concedere un fido, un prestito, dovevano essere sicure? Dove sono quelli che giustificavano l’atteggiamento ferreo delle Banche nel concedere un piccolo prestito a un artigiano o piccolo imprenditore anzi, lo lasciavano chiudere, fallire, ammazzarsi? Si dico a loro perche a quanto pare, molti soldi sono finiti agli amici degli amici, ai soliti raccomandati, alle aziende amiche, a progetti finanziari basati sul nulla.
Magari un piccolo imprenditore si sarebbe fatto a pezzi per far fronte al prestito, i poteri forti, le lobby, i soliti raccomandati magari ancora oggi si godono i privilegi alla faccia di chi ha visto tutto pignorato, perché protestato per 100 euro.

Altro che banca diffidente, il sistema bancario italiano, da quanto sta emergendo in Europa era a due corsie, una per gli amici degli amici e una per i poveri disgraziati.

mercoledì 20 gennaio 2016

A CASA DI SUONATORI NON SI CANTANO SERENATE

Quando da giovane decisi di fare politica, andai controcorrente, contro tutti, contro addirittura mio padre che era assessore uscente. Insieme con amici con le palle, giovani (gran parte disoccupati) decidemmo di combattere il sistema, riuscendo a presentare addirittura una lista. Ne è passata di acqua sotto i ponti, non ci servono lezioni di politica. Per il momento sto bene cosi, da cinque anni ho smesso di interessarmi di politica locale e mi sento benissimo. Mi diverto a guardare lo spettacolo. Andate a bussare a qualche altra porta.

lunedì 18 gennaio 2016

ELEZIONI COMUNALI ROCCASECCA: NON ME NE FOTTE UNA BEATA MINCHIA

Forse a qualcuno sfugge che al sottoscritto delle elezioni comunali di Roccasecca non glie ne fotte una "beata minchia". Risiedo ancora a Roccasecca solo perché ci abitano gli affetti familiari più cari altrimenti dalla sera di Sapori d'Autunno me ne sarei andato definitivamente. Che sia chiaro. Se volete combattervi politicamente metteteci la faccia e non rompete i coglioni a chi se ne sta per cazzi suoi. Se non avete le palle, se avete rancori, lasciate perdere, la politica non è per voi. Firmato. Silvio Tedeschi

ELEZIONI COMUNALI ROCCASECCA: OCCHIO A FARE IL MIO NOME

Magari sei anche amico mio e ti sei inventato un nome di fantasia, ma giuro su mia madre che se ti becco te facce nu paliatone che te lo faccio ricordare a vita. Su dico proprio A Te Leó . Molti pensano che sia io, visto che spesso scrivi in dialetto, ma siccome io quello che penso lo sottoscrivo tu fai altrettanto senza nasconderti. Mo mi sono rotto le palle. Firmato Silvio Tedeschi

venerdì 8 gennaio 2016

POLITICA ROCCASECCANA

Prendo spunto da un post di Roberto Gianniteli per dire alcune cose, riguardo la politica Roccaseccana ma io dire in generale.
Condivido in pieno il tuo pensiero nella parte, dove dici “ mi ha infastidito, da sempre, la separazione, artatamente sostenuta da molti, tra “politica” e “amministrazione”, quasi fossero due cose ben distinte e tra loro incompatibili ”.

E’ un gioco questo che si ripete da quando è finita la Prima Repubblica, allora i partiti presentavano la lista ed era quantomeno facile identificare il pensiero politico dei candidati, oggi con la scusa delle liste civiche ognuno è libero di “ pensare “ al momento, è libero di camuffare la propria faccia, la propria indole, il suo pensiero. Le tematiche generali che riguardano la nazione Italia posso aspettare quando c’è da occupare una poltrona sia essa anche comunale, ma quali temi sociali, basta andare a fare l’Assessore o il Sindaco ma anche il Consigliere Comunale, basta partecipare ed entrare nelle grazie di chi amministra.
Come parlare di crescita di una comunità se si parte da questi concetti, come sperare di migliorare la Città se certi valori non si hanno, come far crescere culturalmente una comunità se chi è delegato, è animato da un pensiero politico variabile. Personaggi insomma che alla prima occasione tradiranno perché richiamati a dovere dai politici di rango superiori. Personaggi pronti a sostenere il loro referente alla prima occasione elettorale ad esempio la Regione per non parlare delle elezioni nazionali.
Sostengo con forza l’idea del tuo amico, caro Roberto, meglio non votare alle elezioni locali, tanto i giochi spesso vengono fatti a tavolino anzi mi sento preso per i fondelli.
Meglio disinteressarsi di queste vicende perché questi personaggi hanno l'appoggio incondizionato dell’elettorato comune, pronto a vendersi per un pacco di pasta.
Meglio interessarsi di altro, non ci si “avvelena” né si rischia di essere coinvolto in risse ideologiche che terminano il giorno dopo.
Roccasecca da tempo ha scelto questo modello elettorale, da tempo è vittima di soggetti che cambiano facilmente la casacca, anche all’ultimo minuto, di personaggi che fino a ieri avrebbero ammazzato l’avversario.
Purtroppo la politica non è di casa a Roccasecca, meno male l’ho capito qualche anno fa e meno male ho preferito occuparmi di altro. Non è proprio il caso di contribuire alla crescita di questa Città anzi, se lo fai al di fuori degli schemi rischi, di essere travolto.

Di solito chi ha voluto sempre bene a Roccasecca si è impegnato anche non indossando una casacca politica, non aveva bisogno di andare a chiedere il voto. Forse è bene che chi ha voglia, continui su questa strada per evitare la morte sociale di questa Città. La politica l’ha ammazzata da tanti anni.