IL BLOG DI SILVIO TEDESCHI

sabato 6 febbraio 2021

BEPPE GRILLO, IL BUFFONE DI CORTE

 Lo ammetto, ci sono cascato per primo, l'ho sostenuto sin dall'inizio anzi a questo punto ho sbagliato a non approfittare magari anche io, oggi, avrei potuto vantare un passato da Deputato o Senatore. Credevo fermamente alle battaglie del M5S, ho sostenuto il Movimento e mi sono esposto all'inverosimile. Ho sempre evitato il coinvolgimento diretto (e ho fatto bene) perché credevo nelle idee del Movimento, bisognava dare spazio alle nuove generazioni, le nuove leve, nonostante avessi fatto sempre politica movimentista e per passione mai dentro le Istituzioni con incarichi assessorili, nemmeno da consigliere comunale. Credevo fermamente alle battaglie di Grillo e del promettente Di Battista, pensavo che davvero la coscienza di tanti militanti si fosse risvegliata, credevo poco a Di Maio, e meno male, insomma dopo un lungo periodo di pausa e riflessione avevo trovato un motivo valido per ritornare a interessarmi di politica, invece mi sono ritrovato a votare e far votare, una " manica di buffoni" capeggiata da un buffone. Si quelli che facevano lo streaming nell' consultazioni per sputtanare Bersani, Renzi, nelle consultazioni per la formazione dei Governi passati, quelli che dicevano NO a tutti e tutto. Si puntava sl 40% dei voti per governare senza alleanze, bisognava ripulire il Parlamento, bisognava aprirlo cime una scatoletta di tonno. Meno male che già, al primo appuntamento importante, ebbi i primi dubbi, l'elezione di Grasso al Senato, qualcuno appena eletto (un emerito sconosciuto) tradì il Movimento e intanto si fece 5 anni da Senatore indipendente e già la mia fiducia iniziava a traballare fino ai tempi più recenti quando, abbandonati dal Capo Buffone, capeggiati da tale Gigino Di Maio, scelsero di allearsi con la Lega Nord, si la Lega di Bossi, di Borghezio, di Salvini, quella che ci chiamava terroni.  Come se non bastasse dopo un anno, sempre il M5S sempre senza il Capo Buffone (ma a questo punto penso, presente nelle retrovie) si alleò addirittura con il partito di Bibbiano, con i post comunisti e udite udite con Renzi. Ormai il Movimento si era mangiato il tonno e la scatoletta era rimasta in mano a l'unica persona saggia e di correttezza morale come il Presidente della Repubblica. Veniamo a oggi, con le consultazioni in corso è riapparso il Capo Buffone, quello che voleva uscire dall'Euro, colui che diceva di combattere il tecnocrati, i poteri forti, si rimette la divisa da comandante in capo e va a trattare con un certo Mario Draghi, si avete sentito bene, l'ex potente capo della BCE, uno dei più potenti uomini e banchiere d'Europa, chiamato a formare il governo. Pronti a cambiare di nuovo alleati e casacca pur di non mollare. Sosterranno pure Draghi alleandosi forse, di nuovo con la Lega e magari facendosi spazio mettendo all'angolo il PD e riconoscendo a Renzi il merito di aver fatto saltare tutto e tutti, anche il loro Premier Giuseppe Conte. L'opera è completa, la sfacciataggine di questi signori non ha limiti, nemmeno la tanto bistrattata prima Repubblica era riuscita a fare tanto amzi pur di rimanere aggrappati al potere erano scesi a compromesso e a trattare voti in Senato addirittura con pezzi ancora esistenti della vecchia DC, dei Socialisti e i sostituiti di Razzi e Scilipoti tanto disprezzati quando si definirono " Responsabili" nel sostenere Berlusconi. Si alleeranno anche con Forza Italia e magari dovranno sedere ai vertici con il redivivo Berlusconi, che finale ragazzi, che brutto epilogo, grazie a voi adesso posso dire con certezza che la politica è finita per davvero, voi eravate la speranza ma avete dimostrato di avere più fame dei vecchi mercenari della politica, mi fate schifo. Tu, Buffone di Corte che mandavi a fanculo tutti  sei il peggio, caro Beppe.

venerdì 5 febbraio 2021

LA FINE DELLA POLITICA

 Puó essere tutto bello anzi, in questo periodo, i tecnici sono l'unica arma per superare un momento storico difficilissimo, forse il più difficile dal dopoguerra a oggi, chi meglio di loro, ma è davvero umiliante per la politica che per l'ennesima volta deve farsi da parte. Si quella stessa politica che ha garantito carriere eccellenti si tecnici deve farsi da parte, come quando una madre, cresce un figlio bravo e educato e poi questi la mette da parte, la chiude in un angolo. La grave colpa della politica è quella di non aver saputo crescere al suo interno, una classe dirigente vera, ha partorito solo emerite capre, ignoranti e incapaci. Oggi la politica paga lo scotto di essere stata mediocre, basata sui numeri, il consenso e gli spot mediatici. I leader di partito si vergognano di confrontarsi con Draghi e fanno bene, che gli vanno a raccontare 😃 Ecco, questo è il risultato di una politica mediatica senza contenuti, la politica delle sezioni delle scuole di formazione è sparita, fino a ieri, personaggi modesti sono stati capaci di rivestire ruoli primari, personaggi che nella vita privata non sapevano nemmeno fare la spesa si sono ritrovati a fare il Ministro, gente disoccupata di colpo diventata Deputato, Senatore,Sottosegretario ecc. ecc.


mercoledì 3 febbraio 2021

NEMMENO LE PUTTANE CAMBIANO LE MUTANDE COME I POLITICI

Anche la Provincia di Frosinone non è immune al trasformismo della politica che io chiamo più volgarmente il mercato delle vacche. Mi chiedono spesso, perché non ti impegni in prima persona anche tu e come sempre rispondo, e mica sono una puttana. Si, la politica è proprio la rappresentazione del mestiere più antico del mondo, magari fino a ieri ti sputi in faccia con l'avversario poi in barba a ogni ideologia, per un incarico o un futuro roseo, cancelli tutto e di colpo abbracci il tuo avversario. Attenzione non è perdono come spesso Dio ci insegna nelle sue parabole, è solo voglia di potere, di comandare, di raggiungere il successo. Molti si meravigliano del cambiamento di casacca di alcuni politici locali e nazionali, ecco la risposta è in queste poche righe 

ADDIO ZIO MARCO

 





DILETTANTI ALLO SBARAGLIO

Mentre seguivo l'ennesima maratona di Mentana, che sembra più UNA CORSA PER GIORGIA, ho sentito dire da un Senatore grillino " No a un governo tecnico". Bene ha fatto il Conduttivo a chiedergli " Ma anche Conte era un tecnico"

La risposta

" No no, guardi. Conte era un professore"

Ho detto tutto 😂

martedì 2 febbraio 2021

IL TECNICO TIPO


Studia dai Gesuiti, grazie alle amicizie  e capacità vince un concorso, scala tutte le vette, diventa un Top manager, Banchiere, Cardinale e poi Presidente del Consiglio o Papa 😂😉😉😉😉😉

CONTE SFIDUCIA CONTE

Ora tutti a cercare le responsabilità e pulirsi la coscienza ma nessuno ha il coraggio di ammettere i propri errori. Conte, fino a prova contraria non era stato sfiduciato nè alla Camera nè al Senato, qualcuno, per esempio il fondatore del M5S, sparito dalla scena, avrebbe dovuto consigliarlo. Il Prof. Conte doveva andare alle Camere e chiedere la fiducia. In quel caso sarebbe uscito brillantemente di scena, cosi invece ha dimostrato, arroganza, prepotenza e supponenza, del resto è una caratteristica di quel movimento che qualche anno fa, ci informava via streaming su tutto, questa volta dei voti su piattaforma, neppure l'ombra. Qualcuno ha voluto forzare la mano, qualcuno anche dalle parti del PD non ha voluto concedere al rivale Renzi nemmeno una briciola, 4 giorni di sceneggiata per poi consegnarsi al tecnico di turno il Prof. Mario Draghi. Avete fallito, dovreste vergognarvi tutti, questa è la classe politica peggiore, le prime avvisaglie si erano viste già al primo Governo Conte, quasi 6 mesi per formare un governo, una banda di improvvisati e cialtroni chiamati a gestire peraltro le peggiori disgrazie di questo paese a partire dal ponte Morandi e poi la pandemia. Hanno provato tutte le maggioranze cin tutti i colori e un unico regista, quel Matteo Renzi che all'inizio impedì l'accordo PD-M5S poi lo favorì e ieri lo ha affossato. Conte doveva avere il coraggio di farsi sfiduciare in Parlamento senza rassegnare le dimissioni, cosi facendo ha firmato la sua condanna, si è fatto da parte da solo.

giovedì 28 gennaio 2021

RENZI IL SECCHIONE

Accade soprattutto a scuola di chiamare secchione chi studia più di noi, è più preparato ed è sempre ben voluto dai professori. Più che bravo vuol dire che si applica e cerca di apprendere ma per molti asini è più facile denigrarlo, ridicolizzarlo e cosi fanno i suoi ex alleati, direttori di giornali, tutti quelli che, all'epoca del suo famoso 40% sono stati ignorati e messi al margine. Pensate solo se le argomentazioni di Renzi le avessero dette i mediocri Salvini e Meloni ma anche lo scialbo Tajani, il Centro Destra sarebbe arrivato al 90% dei consensi ma la bravura non è di casa in certi ambienti polittici dove si preferisce parlare alla pancia degli italiani quando è vuota. Non ho mai  votato Renzi, non l'ho mai seguito, ha quel suo atteggiamento strafottente che lo frega ma politicamente è un passo avanti a tutti. Può farlo per interessi personali, per ambizione per rancore ma comunque pone questioni concrete, le stesse che avrebbe voluto porle il PD ma ha paura di rovinare l'alleanza. Molte cose che Renzi dice come ad esempio il ricorso al MES le vorrebbe dire Zingaretti a ha paura, vuoi vedere che alla fine "il bulletto fiorentino" sta facendo il lavoro che tutti avrebbero voluto fare ma non hanno le palle? 

mercoledì 27 gennaio 2021

RENZI QUANTO VALE?

 Il grande errore che molti fanno è quello di valutare il partito di Renzi in base ai sondaggi, e va bene, ma questo quando? Quando si torna al voto e proprio questa sera ho sentito Fassina dire, ma cosa vuole Renzi, ha il 2% e non me lo sarei aspettato da uno come lui che fa politica da tanto. Attualmente Italia Viva vale 28 Deputati e 17 Senatori e non mi sembrano questi i parametri da rispettare, un partito del 2% conterebbe ben poco in Parlamento ed è vero. Questi conti non li ho sentiti fare a nessuno e forse per questo l'approccio con Renzi stesso è stato e sarà sbagliato.

lunedì 25 gennaio 2021

CONTE CADDE PER LA SECONDA VOLTA

 L'Italia, è risaputo, è la nazione dei governi balneari, instabili, la nazione dei ribaltoni, dei tradimenti, delle inchieste. Ci hanno provato in tanti a cambiarla, il tutto parte dal famoso referendum voluto da Mario Segni, l'unica nazione al mondo a cambiare il sistema elettorale, tutti pensavano di cambiare in meglio e dare stabilità al sistema politico. L'illusione era quella di copiare altre democrazie nate con il sistema maggioritario, bipartitico. Poteva sembrare una bella soluzione, molti ci hanno creduto ma, di fatto dai due schieramenti augurati, oggi abbiamo più partiti di allora. Le correnti di allora sono diventate partiti, oggi ognuno è leader di un manipolo di deputati e senatori. La differenza abnorme tra gli eletti alla Camera e il Senato spesso, determina la vita di un Governo. Lo sa bene il Presidente Conte che ha già sperimentato il brivido di governare con due maggioranze diverse, governi che sono nati e caduti per volontà di pseudo politici di colpo diventati statisti. Oggi assistiamo a uno sorta di mercato delle poltrone, sono tornati di moda mediatori, i costruttori, i cosiddetti " responsabili".  Una via crucis interminabile che ignora il momento particolarmente delicato del paese, siamo in piena pandemia, peggio di una guerra. Vedere la politica fregarsene induce molti a sentirsi indifesi, sfiduciati, persi. Da un anno siamo chiamati a rispettare le famose restrizioni, da un anno il paese è fermo e l'economia va a picco. Molti italiani sono sull'orlo del fallimento, molte attività chiudono e non bastano più i buoni propositi. Certo è che l'unica soluzione sarebbe il voto, ma il sistema elettorale è capace di regalarci un quadro ancora peggiore, forse sfugge a molti che alle ultime elezioni, la presunta coalizione di Centro Destra aveva quasi vinto, poteva rivendicare con forza l'incarico a formare un governo ma un suo esponente, un certo Salvini, venuto dal nord e rappresentante della Lega Nord, quello della Padania per capirci, preferì allearsi con un altro personaggio venuto dal sud, tale Di Maio, quello che diceva mai con la Lega e che non si sarebbe alleato con nessuno. Nemmeno un anno e il governo presieduto dal Prof. Avv. Conte, cadde per volontà del Padano. Nuova maggioranza e ancora Premier il Prof. Conte, il famoso avvocato del popolo. Nemmeno un anno e caduto per colpa dell'ex Presidente del Consiglio Renzi, colui che era riuscito a raggiungere il 41% dei consensi a capo del PD. Da oggi ricominciano le consultazioni, tutti mostrano tranquillità, pare proprio che a nessuno importi la grave situazione in cui versa l'Italia, diversi sono i tentativi di salvare il salvabile ma, data l'inaffidabilità della classe politica, mi aspetto di tutto. Sicuramente si procederà per una terza via, si una terza maggioranza per il Prof. Conte, il Movimento 5 Stelle ormai digerisce tutto, magari sarà capace di accettare di allearsi anche con il tanto odiato Berlusconi o l'UDC di Cesa che dice di stare nel centro destra ma già pensa su quale poltrona sedersi. Abbiamo mandato in Parlamento la peggiore classe politica, non li abbiamo votati ce li hanno imposti, questo sistema elettorale è capace di far diventare politico anche chi fino a ieri non conosceva nemmeno chi era il Presidente della Repubblica, quali erano i confini dell'Italia o peggio ancora chi non pensava che la terra era piatta. Grazie a questo sistema elettorale, oggi siamo tutti politici, grazie ai social siamo tutti giornalisti, opinionisti, grazie a questa politica magari anche la Meloni appare come la Merkel italiana. Siamo messi male, la politica è degenerata,  ha fatto spazio a presunti leader che tra una cazzata e l'altra sono capaci di proporre Berlusconi Capo dello Stato. Auguri Italia, auguri italiani, ci aspettano giorni ancora più duri vista la gravità della pandemia, speriamo solo che gli scienziati riescano ad essere seri e ci tireranno fuori da questa situazione perché se aspettiamo la politica, forse non ne usciremo più. La scienza è certezza la politica è l'arte del possibile 

giovedì 24 dicembre 2020

PERCHÉ NON SENTIREMO QUESTO LOCKDOWN



Sono ormai anni che non giochiamo più a tombola con i familiari, non trascorriamo i giorni che precedono il Santo Natale, non stiamo vicino ai nostri cari, non assistiamo chi è malato. Siamo da sempre presi da altri impegni, cene con amici, aperitivi, cene sociali, nottate all'insegna della musica, alcool, divertimento puro, tanto ai familiari poi ci si pensa. Oggi che ci impongono la chiusura tutti corriamo da mammà e papà, corriamo dai nonni. Scuse, soltanto scuse perché sappiamo benissimo che il Lockdown continuerà a farci trascorrere un Natale da soli, magari con amici, sulla neve, al mare, in località turistiche, viaggi ma mai con i familiari. Siamo spesso disonesti quando ricorriamo agli affetti familiari perché, siamo in difetto.

giovedì 3 dicembre 2020

UN PEZZO DI STORIA DEL CALCIO CI LASCIA

 La tua passione il tuo contributo sia come dirigente sia come tifoso, saranno da esempio per tutti e per le nuove generazioni. Un grande uomo! Ciao Mitico Rocco Tanzilli per tutti "Zì Roccuccio ❤️"


ADDIO AL DIRIGENTE ROBERTO PALLONE

 UN ALTRO DEVASTANTE FULMINE A CIEL SERENO SQUARCIA LA NOTTE DI ROCCASECCA E IN UNA FREDDA MATTINA DI FINE NOVEMBRE ARRIVA LA TRISTE NOTIZIA. CI HA LASCIATO ROBERTO PALLONE, DA SEMPRE TIFOSO E PER TANTI ANNI DIRIGENTE DELLA LOCALE SOCIETA’ SPORTIVA. IL CORDOGLIO DEL SODALIZIO CALCISTICO E DELL’INTERA COMUNITA’ ROCCASECCANA.


Roccasecca – Neppure il tempo di salutare Roberto Iacovella (53 anni) e ci lascia un’altra straordinaria persona Roberto Pallone (60 anni). Ironia della sorte tutti e due con lo stesso nome e colleghi nello stesso luogo di lavoro. Davvero difficile trovare le parole per salutare un amico che ci ha lasciato poche ore fa. Si potrebbe chiudere con una frase sintetica: “il Signore ti accolga in gloria Roberto”. Ma non può essere così. Tu meriti il giusto ricordo per quello che sei stato e per il contributo che hai dato alla nostra squadra di calcio, il Roccasecca, una delle squadre più blasonate della provincia di Frosinone. Ne eri tifoso e poi da tanti anni il tuo amico Luigino ti ha tirato dentro, perché nel direttivo serviva una persona a modo e precisa come te. Impeccabile come segretario, ma anche nella pacata discussione in senso generale, di quando si doveva prendere una decisione importante o nello scremare situazioni complicate se le cose andavano male. L’ultima partita a cui sei venuto è stata quella giocata il 2 ottobre a San Giovanni Incarico, vinta per due reti ad una contro il Monte San Biagio. In te si vedeva la sofferenza del momento che stavi attraversando ma anche la gioia per quel successo importante. Te ne sei andato con Maradona, per ironia della sorte entrambi della stessa età. Tu juventino che comunque apprezzavi quel talento calcistico. Ma ti vogliamo immaginare lassù a parlare di calcio con il tuo papà, il dottore Silvio (in passato medico sociale del Roccasecca) con il grande presidente il dottor Silvano Marsella, il mai dimenticato Roberto Rezza, l’attivissimo Tommaso “il gemello” e tutti gli altri appassionati di calcio e del nostro Roccasecca che ti hanno preceduto al cielo. Come uomo non si potrà mai dimenticare quel sorriso sulle tue labbra che faceva di te un uomo dolce, pacato, tranquillo e non va dimenticato anche di profonda fede religiosa. Alla moglie Antonella, alle figlie Francesca ed Alessandra, alla mamma Gigliola, ai fratelli Antonio, Francesco e Gianluca e a tutti gli altri cari parenti le più sentite condoglianze da parte della società sportiva ASD. Roccasecca – “Terra di San Tommaso” a partire dal presidente Federico Rossini, dal direttore sportivo Luigino De Carolis, da tutti gli altri dirigenti ed addetti ai lavori, dal mister Lorenzo Pittiglio con il   suo staff, da tutti i calciatori in forza e dagli addetti  alla comunicazione. Riposa in pace Roberto, che la terra ti sia lieve. Sempre nei cuori di quanti ti hanno conosciuto e nel grande cuore del tuo Roccasecca.


Donato Grimaldi (Comunicazione ASD. Roccasecca)


mercoledì 11 novembre 2020

CHIUDERE TUTTO E SUBITO

 PERCHÉ CHIUDERE TUTTO E SUBITO 


Caro Presidente #Conte inutile girarci intorno, la situazione generale è grave, oltre al danno sanitario l'Italia produttiva, quella delle piccole e medie imprese è al collasso, si va avanti a colpi di DPCM per tentare di arginare i danni ma la piena del Covid ormai ha rotto tutto. Gli equilibri sociali, il tessuto economico sociale è frantumato, sta per saltare anche lo stato mentale di molti che la mattina non hanno più il coraggio di aprire la propria attività nel timore di aggravare il cumulo di spese senza incassare nulla. Il Covid fa danni sanitari ma anche la precaria situazione economica ne sta facendo altri. Per il momento l'Italia si salva grazie agli stipendiati, quelli che comunque a fine mese percepiscono uno stipendio ma fino a quando? Conviene, per il bene della salute pubblica fermare tutto fino a quando questa maledetta curva non torni ad essere controllabile, così si rischia di spendere soldi inutilmente, si rischia di vanificare gli sforzi, si rischia di elargire ristori e soldi senza concludere nulla. Chiuda tutto, garantisca un anno fiscale al popolo delle partite Iva, garantisca a tutti un minimo di sostentamento economico mensile, attingendo a tutto quello che l'Europa mette a disposizione, non faccia rimanere indietro nessuno e vedrà che gli italiani saranno disciplinati e corretti come lo sono stati a Marzo. Inutile colorare le regioni, inutile adottare provvedimenti provvisori, l'Italia è in ginocchio sotto tutti i punti di vista, si rischia di dare spazio a contestazioni ideologiche e senza senso, si rischia di favorire la nascita di fenomeni incontrollabili che non hanno a cuore le sorti della nazione. Non si può più scherzare, tutti fermi e chiusi in casa, gli ospedali respireranno e potranno curare i casi gravi e quelli con altre patologie, si metteranno le basi per una rinascita nell'attesa di un vaccino o comunque un controllo generale del paese mantenendo le regole di distanziamento sociale, igienico sanitarie e di ordine pubblico. Solo cosi si può fermare questo lento declino che rischia di far scoppiare un'altra emergenza, quella psichiatrica, molti sono sull'orlo dell'esaurimento, del fallimento.