IL BLOG DI SILVIO TEDESCHI

giovedì 28 gennaio 2021

RENZI IL SECCHIONE

Accade soprattutto a scuola di chiamare secchione chi studia più di noi, è più preparato ed è sempre ben voluto dai professori. Più che bravo vuol dire che si applica e cerca di apprendere ma per molti asini è più facile denigrarlo, ridicolizzarlo e cosi fanno i suoi ex alleati, direttori di giornali, tutti quelli che, all'epoca del suo famoso 40% sono stati ignorati e messi al margine. Pensate solo se le argomentazioni di Renzi le avessero dette i mediocri Salvini e Meloni ma anche lo scialbo Tajani, il Centro Destra sarebbe arrivato al 90% dei consensi ma la bravura non è di casa in certi ambienti polittici dove si preferisce parlare alla pancia degli italiani quando è vuota. Non ho mai  votato Renzi, non l'ho mai seguito, ha quel suo atteggiamento strafottente che lo frega ma politicamente è un passo avanti a tutti. Può farlo per interessi personali, per ambizione per rancore ma comunque pone questioni concrete, le stesse che avrebbe voluto porle il PD ma ha paura di rovinare l'alleanza. Molte cose che Renzi dice come ad esempio il ricorso al MES le vorrebbe dire Zingaretti a ha paura, vuoi vedere che alla fine "il bulletto fiorentino" sta facendo il lavoro che tutti avrebbero voluto fare ma non hanno le palle? 

mercoledì 27 gennaio 2021

RENZI QUANTO VALE?

 Il grande errore che molti fanno è quello di valutare il partito di Renzi in base ai sondaggi, e va bene, ma questo quando? Quando si torna al voto e proprio questa sera ho sentito Fassina dire, ma cosa vuole Renzi, ha il 2% e non me lo sarei aspettato da uno come lui che fa politica da tanto. Attualmente Italia Viva vale 28 Deputati e 17 Senatori e non mi sembrano questi i parametri da rispettare, un partito del 2% conterebbe ben poco in Parlamento ed è vero. Questi conti non li ho sentiti fare a nessuno e forse per questo l'approccio con Renzi stesso è stato e sarà sbagliato.

lunedì 25 gennaio 2021

CONTE CADDE PER LA SECONDA VOLTA

 L'Italia, è risaputo, è la nazione dei governi balneari, instabili, la nazione dei ribaltoni, dei tradimenti, delle inchieste. Ci hanno provato in tanti a cambiarla, il tutto parte dal famoso referendum voluto da Mario Segni, l'unica nazione al mondo a cambiare il sistema elettorale, tutti pensavano di cambiare in meglio e dare stabilità al sistema politico. L'illusione era quella di copiare altre democrazie nate con il sistema maggioritario, bipartitico. Poteva sembrare una bella soluzione, molti ci hanno creduto ma, di fatto dai due schieramenti augurati, oggi abbiamo più partiti di allora. Le correnti di allora sono diventate partiti, oggi ognuno è leader di un manipolo di deputati e senatori. La differenza abnorme tra gli eletti alla Camera e il Senato spesso, determina la vita di un Governo. Lo sa bene il Presidente Conte che ha già sperimentato il brivido di governare con due maggioranze diverse, governi che sono nati e caduti per volontà di pseudo politici di colpo diventati statisti. Oggi assistiamo a uno sorta di mercato delle poltrone, sono tornati di moda mediatori, i costruttori, i cosiddetti " responsabili".  Una via crucis interminabile che ignora il momento particolarmente delicato del paese, siamo in piena pandemia, peggio di una guerra. Vedere la politica fregarsene induce molti a sentirsi indifesi, sfiduciati, persi. Da un anno siamo chiamati a rispettare le famose restrizioni, da un anno il paese è fermo e l'economia va a picco. Molti italiani sono sull'orlo del fallimento, molte attività chiudono e non bastano più i buoni propositi. Certo è che l'unica soluzione sarebbe il voto, ma il sistema elettorale è capace di regalarci un quadro ancora peggiore, forse sfugge a molti che alle ultime elezioni, la presunta coalizione di Centro Destra aveva quasi vinto, poteva rivendicare con forza l'incarico a formare un governo ma un suo esponente, un certo Salvini, venuto dal nord e rappresentante della Lega Nord, quello della Padania per capirci, preferì allearsi con un altro personaggio venuto dal sud, tale Di Maio, quello che diceva mai con la Lega e che non si sarebbe alleato con nessuno. Nemmeno un anno e il governo presieduto dal Prof. Avv. Conte, cadde per volontà del Padano. Nuova maggioranza e ancora Premier il Prof. Conte, il famoso avvocato del popolo. Nemmeno un anno e caduto per colpa dell'ex Presidente del Consiglio Renzi, colui che era riuscito a raggiungere il 41% dei consensi a capo del PD. Da oggi ricominciano le consultazioni, tutti mostrano tranquillità, pare proprio che a nessuno importi la grave situazione in cui versa l'Italia, diversi sono i tentativi di salvare il salvabile ma, data l'inaffidabilità della classe politica, mi aspetto di tutto. Sicuramente si procederà per una terza via, si una terza maggioranza per il Prof. Conte, il Movimento 5 Stelle ormai digerisce tutto, magari sarà capace di accettare di allearsi anche con il tanto odiato Berlusconi o l'UDC di Cesa che dice di stare nel centro destra ma già pensa su quale poltrona sedersi. Abbiamo mandato in Parlamento la peggiore classe politica, non li abbiamo votati ce li hanno imposti, questo sistema elettorale è capace di far diventare politico anche chi fino a ieri non conosceva nemmeno chi era il Presidente della Repubblica, quali erano i confini dell'Italia o peggio ancora chi non pensava che la terra era piatta. Grazie a questo sistema elettorale, oggi siamo tutti politici, grazie ai social siamo tutti giornalisti, opinionisti, grazie a questa politica magari anche la Meloni appare come la Merkel italiana. Siamo messi male, la politica è degenerata,  ha fatto spazio a presunti leader che tra una cazzata e l'altra sono capaci di proporre Berlusconi Capo dello Stato. Auguri Italia, auguri italiani, ci aspettano giorni ancora più duri vista la gravità della pandemia, speriamo solo che gli scienziati riescano ad essere seri e ci tireranno fuori da questa situazione perché se aspettiamo la politica, forse non ne usciremo più. La scienza è certezza la politica è l'arte del possibile 

giovedì 24 dicembre 2020

PERCHÉ NON SENTIREMO QUESTO LOCKDOWN



Sono ormai anni che non giochiamo più a tombola con i familiari, non trascorriamo i giorni che precedono il Santo Natale, non stiamo vicino ai nostri cari, non assistiamo chi è malato. Siamo da sempre presi da altri impegni, cene con amici, aperitivi, cene sociali, nottate all'insegna della musica, alcool, divertimento puro, tanto ai familiari poi ci si pensa. Oggi che ci impongono la chiusura tutti corriamo da mammà e papà, corriamo dai nonni. Scuse, soltanto scuse perché sappiamo benissimo che il Lockdown continuerà a farci trascorrere un Natale da soli, magari con amici, sulla neve, al mare, in località turistiche, viaggi ma mai con i familiari. Siamo spesso disonesti quando ricorriamo agli affetti familiari perché, siamo in difetto.

giovedì 3 dicembre 2020

UN PEZZO DI STORIA DEL CALCIO CI LASCIA

 La tua passione il tuo contributo sia come dirigente sia come tifoso, saranno da esempio per tutti e per le nuove generazioni. Un grande uomo! Ciao Mitico Rocco Tanzilli per tutti "Zì Roccuccio ❤️"


ADDIO AL DIRIGENTE ROBERTO PALLONE

 UN ALTRO DEVASTANTE FULMINE A CIEL SERENO SQUARCIA LA NOTTE DI ROCCASECCA E IN UNA FREDDA MATTINA DI FINE NOVEMBRE ARRIVA LA TRISTE NOTIZIA. CI HA LASCIATO ROBERTO PALLONE, DA SEMPRE TIFOSO E PER TANTI ANNI DIRIGENTE DELLA LOCALE SOCIETA’ SPORTIVA. IL CORDOGLIO DEL SODALIZIO CALCISTICO E DELL’INTERA COMUNITA’ ROCCASECCANA.


Roccasecca – Neppure il tempo di salutare Roberto Iacovella (53 anni) e ci lascia un’altra straordinaria persona Roberto Pallone (60 anni). Ironia della sorte tutti e due con lo stesso nome e colleghi nello stesso luogo di lavoro. Davvero difficile trovare le parole per salutare un amico che ci ha lasciato poche ore fa. Si potrebbe chiudere con una frase sintetica: “il Signore ti accolga in gloria Roberto”. Ma non può essere così. Tu meriti il giusto ricordo per quello che sei stato e per il contributo che hai dato alla nostra squadra di calcio, il Roccasecca, una delle squadre più blasonate della provincia di Frosinone. Ne eri tifoso e poi da tanti anni il tuo amico Luigino ti ha tirato dentro, perché nel direttivo serviva una persona a modo e precisa come te. Impeccabile come segretario, ma anche nella pacata discussione in senso generale, di quando si doveva prendere una decisione importante o nello scremare situazioni complicate se le cose andavano male. L’ultima partita a cui sei venuto è stata quella giocata il 2 ottobre a San Giovanni Incarico, vinta per due reti ad una contro il Monte San Biagio. In te si vedeva la sofferenza del momento che stavi attraversando ma anche la gioia per quel successo importante. Te ne sei andato con Maradona, per ironia della sorte entrambi della stessa età. Tu juventino che comunque apprezzavi quel talento calcistico. Ma ti vogliamo immaginare lassù a parlare di calcio con il tuo papà, il dottore Silvio (in passato medico sociale del Roccasecca) con il grande presidente il dottor Silvano Marsella, il mai dimenticato Roberto Rezza, l’attivissimo Tommaso “il gemello” e tutti gli altri appassionati di calcio e del nostro Roccasecca che ti hanno preceduto al cielo. Come uomo non si potrà mai dimenticare quel sorriso sulle tue labbra che faceva di te un uomo dolce, pacato, tranquillo e non va dimenticato anche di profonda fede religiosa. Alla moglie Antonella, alle figlie Francesca ed Alessandra, alla mamma Gigliola, ai fratelli Antonio, Francesco e Gianluca e a tutti gli altri cari parenti le più sentite condoglianze da parte della società sportiva ASD. Roccasecca – “Terra di San Tommaso” a partire dal presidente Federico Rossini, dal direttore sportivo Luigino De Carolis, da tutti gli altri dirigenti ed addetti ai lavori, dal mister Lorenzo Pittiglio con il   suo staff, da tutti i calciatori in forza e dagli addetti  alla comunicazione. Riposa in pace Roberto, che la terra ti sia lieve. Sempre nei cuori di quanti ti hanno conosciuto e nel grande cuore del tuo Roccasecca.


Donato Grimaldi (Comunicazione ASD. Roccasecca)


mercoledì 11 novembre 2020

CHIUDERE TUTTO E SUBITO

 PERCHÉ CHIUDERE TUTTO E SUBITO 


Caro Presidente #Conte inutile girarci intorno, la situazione generale è grave, oltre al danno sanitario l'Italia produttiva, quella delle piccole e medie imprese è al collasso, si va avanti a colpi di DPCM per tentare di arginare i danni ma la piena del Covid ormai ha rotto tutto. Gli equilibri sociali, il tessuto economico sociale è frantumato, sta per saltare anche lo stato mentale di molti che la mattina non hanno più il coraggio di aprire la propria attività nel timore di aggravare il cumulo di spese senza incassare nulla. Il Covid fa danni sanitari ma anche la precaria situazione economica ne sta facendo altri. Per il momento l'Italia si salva grazie agli stipendiati, quelli che comunque a fine mese percepiscono uno stipendio ma fino a quando? Conviene, per il bene della salute pubblica fermare tutto fino a quando questa maledetta curva non torni ad essere controllabile, così si rischia di spendere soldi inutilmente, si rischia di vanificare gli sforzi, si rischia di elargire ristori e soldi senza concludere nulla. Chiuda tutto, garantisca un anno fiscale al popolo delle partite Iva, garantisca a tutti un minimo di sostentamento economico mensile, attingendo a tutto quello che l'Europa mette a disposizione, non faccia rimanere indietro nessuno e vedrà che gli italiani saranno disciplinati e corretti come lo sono stati a Marzo. Inutile colorare le regioni, inutile adottare provvedimenti provvisori, l'Italia è in ginocchio sotto tutti i punti di vista, si rischia di dare spazio a contestazioni ideologiche e senza senso, si rischia di favorire la nascita di fenomeni incontrollabili che non hanno a cuore le sorti della nazione. Non si può più scherzare, tutti fermi e chiusi in casa, gli ospedali respireranno e potranno curare i casi gravi e quelli con altre patologie, si metteranno le basi per una rinascita nell'attesa di un vaccino o comunque un controllo generale del paese mantenendo le regole di distanziamento sociale, igienico sanitarie e di ordine pubblico. Solo cosi si può fermare questo lento declino che rischia di far scoppiare un'altra emergenza, quella psichiatrica, molti sono sull'orlo dell'esaurimento, del fallimento.

martedì 27 ottobre 2020

IL COVID AMMAZZA IL CERVELLO PRIMA DI TUTTO

 Spesso sento addosso la responsabilità di trattenere le preoccupazioni, i timori, le paure, le mie considerazioni, il mio dissenso su questo particolare momento storico. Si perché, spesso i miei post, le mie cazzate, le mie battute 😃, raggiungono una visualizzazione che in altri casi chiamano " da influencer", ho ricevuto lamentele, anche minacce di denuncia 🙂 soprattutto quando le visualizzazioni sono andate oltre i quattro milioni e mezzo di persone (o profili ). L'unica differenza è che a me mi bloccano, gli altri ci guadagnano 😂😂😂 Siccome non ho utili da salvaguardare, e siccome me ne frego anzi ME NE FOTTO 😉dirò sempre quello che penso e per questo, con questo post voglio dire solo che, il virus esiste e come, il rischio è alto, bisogna stare molto attenti. Invece di polemizzare e lamentarsi penso sia il caso, ognuno di vivere il momento con la massima prudenza non lasciandosi però, abbabdonare, la solitudine in alcuni casi può essere ancora più pericolosa del virus. Bisogna tenere " la mente accesa", come? Sono tante le possibilità, riconsiderarsi, ricominciare, reinventarsi,ritrovare se stessi, vivere come se tutto fosse normale, come se si stesse programmando il futuro che cimunque ci sarà e ci deve essere. Chi vive il dramma economico e ha un'attività ha un elemento di riflessione in più, deve ragionare mille volte di più di chi comunque a fine mese è sicuro di ricevere uno stipendio, una pensione, un sussidio. Sono scelte dure, drastiche, spesso umilianti, ma nulla sarà più mortificante di uno scatto d'orgoglio e di dignità. In questi mesi di quasi isolamento ho riscoperto molti valori, molte risorse che mai avrei pensato di considerare prina, perché preso dal tran tram quotidiano. Nessuno ha bisogno di esempi, suggerimenti e consigli, forse la condivisione di esperienze comuni, può essere la mossa vincente, può essere la forza di una parte della popolazione che è motore dell'economia. Ritrovare le proprie capacità, messe da parte per diverse esigenze, l'essersi accontentati di aver fatto un lavoro che forse nemmeno ci piaceva, ritentare alcune esperienze andate male in altri tempi, insomma tentare di smuovere il cervello per costruire una seconda vita dopo il Covid, ci consentirà di superare momenti davvero tristi dove più di qualcuno può cadere in depressione. Proviamoci proviamoci proviamoci non è detto che possano saltare fuori nuove esperienze, pensate (il mio è un piccolissimo e umile esempio) lo dico in dialetto " i me so remiss a fa gliu canistrar" e mi sono dato anche all'agricoltura 😂😂😂😂 Fidatevi, è un modo per combattere l'isolamento, il distanziamento sociale, e ci si ricava pure il vivere quotidiano. Viviamo alla giornata in attesa di una nuova alba, ma comunque sopravviviamo senza chiedere elemosine e sussidi vari 💪💪💪💪 Forza e coraggio e IAMM BELL

mercoledì 9 settembre 2020

SCUOLA: VERGOGNA REGIONALE

 Si può essere d'accordo oppure no sulle linee guida del Governo soprattutto in materia di istruzione ma in questo periodo storico, in cui la Nazione dovrebbe essere unita, la politica approfitta per speculare e pensare al proprio tornaconto. Era successo già nella gestione del Covid ma ora in prossimità della riapertura delle scuole è visibile a tutti il tentativo penoso e maldestro. L'opera del Governo da parte di Regioni e Presidenti pilotati e gestiti dai loro padroni è palesemente pretestuosa e demagogica.. Si è proprio così, i Presidenti di Regione eletti con il voto delle forze di opposizione e magari ex trombati e recuperati in un posto in Regione invece di collaborare con il Governo lo ostacolano. Stanno facendo del tutto per far apparire il Governo come incapace perché loro se me fregano e fanno del tutto per ostacolare le linee guida. Una vergogna assoluta in un periodo di crisi storica e questi Signori se ne fregano delle problematiche dei cittadini. Siete solo dei miserabili politici che pensate solo sl vostro tornaconto e ve ne fregate dei cittadini

martedì 4 agosto 2020

ADDIO TRENI DELLA MORTE

20 Dicembre 2005, un pomeriggio tranquillo interrotto da un boato. Sirene dei soccorsi fino a sera, roccaseccani sconvolti dal tragico incidente ferroviario. È giunto il momento di rimuovere i treni coinvolti, per anni abbiamo visto quel capannone chiuso, molte volte avremmo voluto curiosare, vedere quell'ammasso di lamiere scoperto è stato per me un momento di ricordi e commozione. Sono iniziati i lavori di rimozione, per me è come se stessero togliendo una parte della Città, come se un pezzo di storia stesse andando via.