IL BLOG DI SILVIO TEDESCHI

mercoledì 20 ottobre 2021

IL PIL DELL'ITALIA È POVERO

Sento parlare in questi giorni di un'economia in ripresa, aumento del PIL, occupazione, lavoro bla bla bla bla. Tutto bene, dopo una dura pandemia era necessaria una boccata di ossigeno ma la crisi economica non nasce con l'avvento di questo maledetto virus, purtroppo bisogna tornare indietro di tanti anni. La desertificazione industriale che ha colpito l'Italia è uno dei motivi per cui gli analisti per cui definiscono la nostra economia, debole e poco affidabile. Giustamente non è con l'arrivo dei turisti in estate che si può stare tranquilli e neppure cin la ripresa dei visitatori del Colosseo tranne i gladiatori si può essere soddisfatti. Tranne due tre gruppi industriali di portata internazionale l'Italia basa la sua economia sulla piccola impresa, si va dal Ristorante con 50 dipendenti al Bar che propone Happy Hour più buoni del mondo, esistono una decine di famiglie proprietarie di aziende e piccoli imprenditori che sopravvivono ma di fatto da anni non ci sono più insediamenti industriali da diversi anni. Non sono nate aziende di portata internazionale da anni, si quelle aziende che assumevano migliaia di dipendenti è garantivano una certa solidità e sicurezza. Per definire un PIL solido servono garanzie solide, oggi il lavoro è flessibile, provvisorio e garantito da colosso virtuali e che non sono nemmeno italiani. Tutto è surreale e fittizio, tutto si basa sul rischio commerciale e finanziario di piccole imprese e molte di essere alla prima crisi ci lasciano le penne. Occorrono quindi grandi investimenti e soprattutto una politica attrattiva da parte dello Stato. Le grandi imprese devono tornare a investire in Italia, solo allora si potrà tornare a parlare di un prodotto interno lordo, solito e duraturo. Con gli incassi record del Lido da Maria di Riccione (none inventato) o con migliaia di giovani che vanno a ballare nelle migliori discoteche della Riviera non andiamo da nessuna parte.

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