IL BLOG DI SILVIO TEDESCHI

mercoledì 7 marzo 2018

ARIA NUOVA CON IL M5S. CAMBIATE MODO DI COMMENTARE LA POLITICA


Forse sfugge a molti giornalisti, commentatori, analisti, politici della Prima Repubblica che molte cose sono cambiate in questi ultimi anni e soprattutto con l’avvento del Movimento 5 Stelle. Si è vero, molti sono abituati ancora a ragionare alla vecchia maniera, secondo gli steccati ideologici di taluni e secondo un cerimoniale ormai vecchio per quanto concerne lo scenario politico, le alleanze, la composizione di governi, la politica in generale.  Molti ancora cercano si suggerire mosse oppure prevedere le mosse dei leader di nuova generazione ignorando che, soprattutto quelli del M5S ragionano in modo diverso. Per esempio si parla da giorni delle alleanze, con chi deve andare Di Maio, cosa deve fare, alcuni azzardano previsioni e scenari ormai da vecchia politica e nemmeno fantapolitica. Non sta scritto da nessuna parte che per forza di cose due forze che fino a ieri se ne sono dette di tutti i colori, si debbano alleare per far contenta l’opinione pubblica. Il Movimento 5 Stella è stato chiaro, noi abbiamo un programma, addirittura un Decreto Legge pronto, chi lo sottoscrive e lo vota è benvenuto ma non parliamo di alleanze, sottosegretari, Vice Ministri, insomma non è più tempo della spartizione del potere. Non significa imporre le proprie idee, non significa fare gli arroganti, semplicemente il partito di Grillo vuole mettere in pratica quello che ha detto in campagna elettorale, se non ci sono le condizioni si torna al voto oppure altri, dovranno cercarsi maggioranze. Mi auguro che questa sarà la linea politica del Movimento e spero vivamente che non cedano alle lusinghe delle lobby che temono ovviamente una deriva qualora si dovesse tornare al voto. Il Governo uscente, complice anche Forza Italia e la Lega ha partorito una leggere elettorale per impedire una vittoria del M5S e di conseguenza ora sono loro a doverne trarre le conclusioni altrimenti la cosa più logica è chiedere di nuovo agli elettori il consenso.

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