Forse sfugge a molti giornalisti, commentatori, analisti,
politici della Prima Repubblica che molte cose sono cambiate in questi ultimi
anni e soprattutto con l’avvento del Movimento 5 Stelle. Si è vero, molti sono
abituati ancora a ragionare alla vecchia maniera, secondo gli steccati
ideologici di taluni e secondo un cerimoniale ormai vecchio per quanto concerne
lo scenario politico, le alleanze, la composizione di governi, la politica in
generale. Molti ancora cercano si suggerire
mosse oppure prevedere le mosse dei leader di nuova generazione ignorando che,
soprattutto quelli del M5S ragionano in modo diverso. Per esempio si parla da
giorni delle alleanze, con chi deve andare Di Maio, cosa deve fare, alcuni
azzardano previsioni e scenari ormai da vecchia politica e nemmeno
fantapolitica. Non sta scritto da nessuna parte che per forza di cose due forze
che fino a ieri se ne sono dette di tutti i colori, si debbano alleare per far
contenta l’opinione pubblica. Il Movimento 5 Stella è stato chiaro, noi abbiamo
un programma, addirittura un Decreto Legge pronto, chi lo sottoscrive e lo vota
è benvenuto ma non parliamo di alleanze, sottosegretari, Vice Ministri, insomma
non è più tempo della spartizione del potere. Non significa imporre le proprie
idee, non significa fare gli arroganti, semplicemente il partito di Grillo
vuole mettere in pratica quello che ha detto in campagna elettorale, se non ci
sono le condizioni si torna al voto oppure altri, dovranno cercarsi maggioranze.
Mi auguro che questa sarà la linea politica del Movimento e spero vivamente che
non cedano alle lusinghe delle lobby che temono ovviamente una deriva qualora
si dovesse tornare al voto. Il Governo uscente, complice anche Forza Italia e
la Lega ha partorito una leggere elettorale per impedire una vittoria del M5S e
di conseguenza ora sono loro a doverne trarre le conclusioni altrimenti la cosa
più logica è chiedere di nuovo agli elettori il consenso.
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