IL BLOG DI SILVIO TEDESCHI

venerdì 11 maggio 2012

GIOVANI E LAVORO


Capita spesso nella vita di conoscere un amico, un parente che nonostante le abbia provate tutte non riesce a trovare un posto di lavoro. In questo momento di crisi è ancora più difficile perché le aziende non assumono più e di concorsi pubblici nemmeno l’ombra.  Mentre il Governo continua a non decidere sull’occupazione sono in tanti a interrogarsi sul futuro. L’idea del posto fisso ormai è quasi superata, finché continuerà questa situazione toccherà accontentarsi di quello che passa il convento. I giovani di oggi non sono più quelli di una volta, le loro esigenze sono diverse e vivere la società di oggi comporta tante cose anche se apparentemente superflue. Telefonino ultima generazione, abiti firmati, auto nuova, moto, insomma cose che i nostri genitori definirebbero superflue visto come si viveva tanti anni fa. Eppure senza questi oggetti per qualcuno è impossibile vivere, talvolta l’esasperazione supera l’immaginazione e si propende più per l’acquisto di jeans firmato che un qualcosa di utile davvero, si preferisce acquistare con rate un telefonino ultima generazione dimenticandosi di avere magari il frigo vuoto. C’è poi chi è abituato a reclamare prima ancora di essere assunto i diritti dimenticandosi dei doveri e spesso tutto viene preso con superficialità, tutto sta nell’incontrare un datore di lavoro buono, accondiscendente solitamente definito dai dipendenti “ fesso/bonaccione/ tranquillo/brava persona”. La ricerca del posto di lavoro è ormai diventata una sorta di occupazione, ma stranamente stiamo vivendo un’altra realtà, quella cioè che alcuni datori di lavoro non vogliono avere più problemi, non vogliono cioè assumersi alcuna responsabilità ad assumere magari segnalate da amici, parenti, amici di amici. Spesso sono proprio quelli che ti fregano, spesso sono proprio quelli con cui alla fine si finisce per litigare. Meglio fidarsi di estranei, meglio avere rapporti di lavoro con persone sconosciute, meglio insomma evitare il mix lavoro/parenti/datore di lavoro. Non è più tempo di essere caritatevoli con nessuno diceva l’altro giorno un mio amico e secondo me diceva bene. Chi vuole il lavoro che vada a cercarselo oppure deve adattarsi al momento, conosco tanti amici che pur non avendo un lavoro fisso, riescono a portare a casa il pezzo di pane per la famiglia e per i propri figli. Chi è abituato a una vita agiata continuerà sempre a lamentarsi e a rivolgersi sempre ai santuari della politica non ottenendo fra l’altro nulla. Rimboccarsi le maniche vuol dire lottare ad andare avanti con le proprie gambe e il giorno più bello sarà quando chiunque riuscirà a crearsi una posizione con le proprie forze senza dover dire grazie a nessuno.

Nessun commento:

Posta un commento

Accettiamo critiche e non insulti.